Abbiamo già spiegato in un articolo precedente cos’è un tetto ventilato, le sue principali funzioni, la scelta del materiale isolante, i principali vantaggi e svantaggi. Approfondiamo ora le tecniche costruttive con uno sguardo alle principali soluzioni proposte dal mercato.
Tecniche costruttive
Un tetto ventilato è composto dai seguenti strati funzionali:
- Manto di copertura. Rappresenta lo strato più esterno ed è l’elemento di tenuta contro le sollecitazioni chimiche, fisiche e meccaniche dell’ambiente esterno. Rappresenta la prima vera efficace barriera nei confronti dell’azione della pioggia battente e della risalita capillare. Il primo vero parametro da prendere in considerazione è la pendenza. Un’inclinazione del tetto, generalmente al di sopra dei 14°, consente all’acqua di defluire facilmente in gronda. La pendenza del tetto, però, non è un parametro da porre in maniera casuale, ma dipende dalla scelta del tipo di copertura. Ogni produttore di tegole, infatti, prescrive un’inclinazione minima per il tipo di prodotto usato. La pendenza massima si attesta attorno ai 40°; oltre questo valore, infatti, si va a sfavorire l’evaporazione della condensa.
- Strato di ventilazione. È posto immediatamente sotto il manto ed è costituito da un intercapedine continua dalla gronda fino alla linea di colmo, in cui può fluire l’aria esterna.
- Strato di isolamento termico. È costituito da pannelli di materiale isolante ed ha la funzione principale di aumentare la coibenza termica del tetto;
- Realizzata con l’ausilio di guaine impermeabili ha la funzione di evitare infiltrazioni d’acqua;
- Struttura portante. Deve sostenere i carichi permanenti ed accidentali oltre a sovraccarichi dovuti ad eventi eccezionali quali terremoti.

Generalmente lo strato di ventilazione si ottiene attraverso la posa di listelli in perpendicolare alla linea di gronda al di sopra dell’impermeabilizzazione. Sopra alla listellatura viene collocato un tavolato o una serie di listelli per il posizionamento ed il sostegno della copertura.
Esistono sul mercato tante soluzioni che impiegano strati isolanti che realizzano da sé le intercapedini necessarie per la ventilazione.
I pannelli BLUAIR con ventilazione incrociata sono pannelli ventilati sagomati accoppiati ideali per la coibentazione di tetti ventilati con coperture articolate, costituiti da lastre di WHITEPOR®, il polistirene espanso sinterizzato additivato a grafite, con struttura a celle chiuse, autoestinguente classe E, a spigolo vivo; e da OSB, pannelli formati da tre strati pressati di scaglie di legno a fibra lunga orientata legati con resine.

II pannello lsotec XL è realizzato in schiuma poliuretanica espansa rigida che garantisce un’alta resistenza termica. II correntino integrato in acciaio, con rivestimento in lega di alluminio-zinco e silicio (aluzinc), ha un profilo progettato per assicurare una ventilazione del tetto pari ad oltre 200 cm²/m di gronda.

I pannelli BLUAIR sono dei pannelli ventilati sagomati e accoppiati ideali, per la coibentazione di tetti ventilati, costituiti da OSB, un pannello tecnico formato da tre strati pressati, ottenuti da scaglie di legno a fibra lunga orientata (o strand) e legati con resine, e una lastra realizzata in BLACKPOR®, il polistirene espanso sinterizzato additivato a grafite, con struttura a celle chiuse, autoestinguente classe E, a spigolo vivo.

Attenzione alle criticità
La ventilazione migliora le prestazioni energetiche dell’edificio e garantisce longevità alla copertura tuttavia bisogna porre particolare attenzione ad alcune criticità:
- Evitare ponti termici e fughe aperte
- Inserire all’interno del tetto un freno vapore che faccia anche da tenuta all’aria
- Inserire all’esterno un telo altamente traspirante
- Evitare di inserire materiali passanti l’isolamento che facciano da ponte termico
- Contro il surriscaldamento estivo considerare il calore specifico e la densità dei materiali isolanti che migliorano il fattore di attenuazione e lo sfasamento termico, contribuendo a garantire un miglior comfort ambientale interno
- Attenzione agli elementi di discontinuità (camini, antenne, lucernari, ecc) che rappresentano dei punti molto critici per la copertura