La muffa è sicuramente uno dei problemi più grandi che affliggono le nostre abitazioni e, oltre ad essere antiestetica, può avere effetti negativi sulla salute degli occupanti.
È un tipo di fungo che si presenta con colorazioni tipicamente nere, grigie o bianche e richiede determinate condizioni di temperatura e umidità per crescere e proliferare. Le superfici ideali per la crescita della muffa sono quelle in cui vi è un eccesso di umidità dovuto sia ad eventuali infiltrazioni d’acqua e sia a cattive abitudini casalinghe come insufficienti ricambi d’aria, eccesso d’acqua alle piante o la biancheria umida messa ad asciugare dentro casa.
In sostanza la muffa è un organismo vivente che per sopravvivere e proliferare ha bisogno di mangiare (carta da parati, controsoffitto, legno, materiali isolanti, ecc) e di bere.
Perché si forma la muffa?
Le condizioni fondamentali, che devono verificarsi contemporaneamente, per cui la muffa possa attecchire e svilupparsi sono quattro:
- Temperatura alta all’interno e bassa all’esterno;
- Presenza di spore;
- Luce scarsa;
- Condensa
Prendiamo in considerazione soprattutto l’ultimo punto: la condensa. Ma cos’è e come si forma?
Per capire il fenomeno della formazione di condensa introduciamo due concetti fondamentali nella struttura: l’umidità di saturazione e l’umidità relativa.
L’umidità di saturazione indica il quantitativo massimo di vapore acqueo contenibile ad una data temperatura.
L’umidità relativa indica il rapporto percentuale tra la quantità di vapore contenuta in una massa d’aria e la quantità massima (a saturazione) che il volume d’aria può contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione.
Ad esempio a 20 °C l’aria può contenere al massimo 17,3 grammi al metro cubo di vapore acqueo. Superata questa quantità l’umidità condensa e si trasforma in rugiada. Se abbiamo il 50 % di umidità relativa, vuol dire che in un metro cubo di aria ci sono 8,65 g di vapore acqueo. In questo caso la temperatura di rugiada corrisponde a circa 8 °C.
Cause della condensa
Le cause della condensa, quindi, possono essere principalmente di tre tipi:
- Condizioni tecniche. Infiltrazioni d’acqua o rotture, la presenza di ponti termici con conseguente temperatura superficiale troppo bassa o una cattiva diffusione al vapore dei materiali utilizzati. La condensa, in questo caso, può formarsi sia sulla superficie della parete (condensa superficiale) sia all’interno (condensa interstiziale), ricadendo verso gli ambienti interni creando macchie nei soffitti ed aumentando il pericolo di muffa ed alghe.
- Condizioni climatiche. Errate abitudini di riscaldamento e di ventilazione della casa.
- Condizioni abitative. Numero di persone, piante, bagni, biancheria umida messa ad asciugare all’interno soprattutto d’inverno.
Va inoltre sottolineato come, oltre al problema delle muffe, un’elevata umidità va ad aumentare anche la conducibilità termica dei materiali, vista la rilevante conducibilità dell’acqua rispetto ai materiali isolanti andando ad influenzare in maniera negativa quelle che sono le aspettative, in termini di prestazione, sia meccanica che termica, di tutto l’involucro.
Per cercare di capire come mai si è formata quella fastidiosa ed antiestetica muffa nella nostra abitazione è necessario, quindi, valutare tutti e tre gli aspetti visti precedentemente.
Termografia e termoigrometro
La presenza di ponti termici o, più in generale, la presenza di temperature superficiali troppo basse può essere valutata attraverso una termografia ad infrarossi.

Il livello di umidità in casa può essere valutato con il termoigrometro che misura la temperatura dell’aria e l’umidità relativa.
Rimedi
Spesso si potrebbe prevenire la formazione di muffa con dei semplici accorgimenti:
- Tenere bene illuminati i locali (la muffa odia la luce del sole);
- Limitare gli sbalzi termici nelle varie stanze della casa;
- Arieggiare i vani;
- Non mettere gli indumenti bagnati sui termosifoni;
- Limitare il numero delle piante in casa;
- Staccare i mobili dalle pareti;
- Non mettere tappeti o moquette negli ambienti umidi.
- Asciugare bene tutte le superfici
- Non lasciare acqua stagnante
- Eventualmente installare una ventola (in bagno o in cucina)
Quando ormai è tardi e la muffa prolifera nelle nostra stanze, solo dopo aver individuato ed eliminato le cause che ne hanno determinato la diffusione, si può procedere a rimuoverla.
Nel web sono riportati tantissimi sistemi, sia artigianali (acqua e aceto, pompelmo) sia attraverso l’utilizzo di prodotti specifici.