Cappotto termico e super ecobonus 110: come intervenire per usufruire della detrazione

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cappotto termico
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Il super ecobonus 110 ha evidentemente individuato come soluzione principale per l’abbattimento dei consumi energetici la riduzione delle dispersioni indicando come misura trainante l’isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali.

L’intervento più efficace, da questo punto di vista, è sicuramente il cappotto termico anche se è necessario sempre confrontarlo con possibili soluzioni alternative e considerare che:

  • Il cappotto termico da solo potrebbe non essere sufficiente ad ottenere il miglioramento delle due classi energetiche richieste dal Decreto Rilancio e pertanto deve necessariamente essere accoppiato ad altri interventi;
  • Il limite di spesa indicato nel Decreto potrebbe non essere sufficiente a coprire tutti i costi. Il cappotto termico, infatti, richiede una serie di opere aggiuntive che possono incrementare di molto il costo dell’intervento (ponteggi, predisposizione della facciata, soglie delle finestre, smontaggio e montaggio dei pluviali, ecc…).

In questo articolo ci occuperemo degli aspetti tecnici del cappotto termico analizzandone gli aspetti positivi e negativi.

Cappotto termico: cos’è?

L’isolamento a cappotto termico è una tecnica di isolamento termoacustico degli edifici che si realizza con l’applicazione dei pannelli isolanti su una delle due facciate della parete.

Gli obiettivi principali di un buon isolamento termico sono due:

  • ridurre i consumi delle risorse energetiche necessarie al riscaldamento e al raffrescamento degli edifici, riducendo l’inquinamento atmosferico;
  • assicurare un comfort costante per tutto l’anno.

Parlare di comfort significa garantire il raggiungimento di una corretta temperatura non solo dell’aria ma anche degli altri componenti dell’involucro (muri, soffitti, ecc.). Basti pensare che la temperatura percepita dal corpo umano (temperatura operante) è la media tra la temperatura dell’aria e la temperatura delle pareti. Per questa ragione, per godere del comfort della nostra abitazione non è sufficiente riscaldare gli ambienti ma è necessario evitare che “le pareti di casa si raffreddino troppo velocemente”.

Il Sistema di isolamento a cappotto è costituito da un materiale isolante incollato e/o fissato meccanicamente alla parete attraverso profili e tasselli. È completato con un intonaco di finitura e, eventualmente, con l’applicazione di rivestimenti speciali. L’intonaco è costituito da uno o più strati applicati in opera e contiene all’interno un’armatura di rinforzo.

Cappotto termico interno: pregi e difetti

Vantaggi:

  • È più economico in quanto non prevede l’installazione dei ponteggi;
  • Consente di conservare le caratteristiche architettoniche esterne;
  • All’accensione dell’impianto si scalda rapidamente poiché viene scaldata solo l’aria e non la struttura muraria;
  • Può essere realizzato anche dal singolo condomino.

Svantaggi:

  • L’edificio si raffredda molto rapidamente (a causa della bassa inerzia termica è necessario un funzionamento continuo dell’impianto di riscaldamento e le pareti rimangono sempre fredde);
  • Non elimina i ponti termici;
  • Non risolve i problemi di condensa (e di muffa) all’interno della muratura ed addirittura potrebbe crearli o aggravarli (è necessaria un’attenta verifica igrometrica prima di installarlo);
  • Crea disagio agli inquilini che si vedono costretti a liberare l’immobile;
  • Riduce gli spazi abitabili interni costringendo all’adeguamento degli impianti elettrici e dei radiatori.

Alla luce dei principali svantaggi e svantaggi l’isolamento delle pareti dall’interno è consigliato per:

  • Abitazioni abitate saltuariamente che è fondamentale riscaldare velocemente e diventa trascurabile la velocità con cui si raffreddano.
  • Particolari circostanze in cui non è possibile intervenire dall’esterno a causa, ad esempio, della presenza di vincoli storici e architettonici o per la complessità architettonica delle facciate.

Cappotto termico esterno: pregi e difetti

Vantaggi:

  • Eliminazione dei ponti termici (punti critici dove è più probabile che si formino muffe e macchie (per approfondire vedi Muffa in casa: cause e rimedi per eliminarla definitivamente);
  • Miglioramento della capacità di accumulo termico dell’edificio (inerzia termica). Le pareti, ben isolate, si scaldano più rapidamente, trattengono più a lungo il calore e lo restituiscono all’ambiente. Questo consente di ridurre le ore di funzionamento dell’impianto con un risparmio economico ed una riduzione delle emissioni inquinanti.
  • Non arreca fastidi agli occupanti dell’immobile in quanto le lavorazioni avvengono dall’esterno;
  • Contrasta la formazione di crepe e fessurazioni in quanto limitando le dilatazioni termiche riduce i movimenti interstrutturali degli edifici.

Svantaggi

  • Richiede manodopera specializzata per una posa corretta;
  • È più costoso del cappotto termico interno.

Scelta del materiale isolante

Chiariamo subito un concetto. Non esiste il pannello isolante ideale per ogni applicazione. Ogni prodotto presenta i propri vantaggi e svantaggi. La scelta deve essere fatta conoscendo le proprietà dei materiali in funzione delle caratteristiche della struttura e delle prestazioni che si desiderano ottenere.

Le principali tipologie di materiali isolanti sono 3 a seconda che si parli di:

  • Naturali (fibra di legno, lana di pecora, ecc.);
  • Sintetici (polistirene espanso sinterizzato o EPS, polistirene estruso o XPS, ecc.);
  • Minerali (lana di roccia, lana di vetro).

Nelle schede tecniche sono riportate le proprietà di ciascun materiale. Quelle principali sono:

  1. Conducibilità termica λ. A bassi valori di λ corrisponde un elevato potere isolante. È un parametro da tenere in considerazione se ho dei vincoli sullo spessore del pannello da applicare.
  2. Resistenza alla diffusione del vapore µ. Tanto più è piccolo questo valore tanto più il materiale è traspirante, cioè si comporta idealmente come l’aria (µ = 1);
  3. Calore specifico e densità. Questi due parametri migliorano il fattore di attenuazione e lo sfasamento termico che, soprattutto nel periodo estivo, contribuiscono a garantire un miglior comfort ambientale interno.

Cappotto termico: requisiti del materiale e del sistema

I materiali dovranno essere in possesso delle certificazioni che ne garantiscano la qualità in riferimento alle normative vigenti al momento della loro produzione.

I kit, intesi come sistemi di isolamento termico a cappotto completi e garantiti come qualità e prestazioni dal produttore, devono essere dotati del Benestare Tecnico Europeo ETA riferito alle linee guida ETAG 004 o delle necessarie certificazioni definite secondo le normative EN conformi al regolamento europeo per i prodotti da costruzione.

Il Decreto Rilancio ha inoltre stabilito che tutti i materiali isolanti utilizzati devono rispettare i Criteri Ambientali Minimi – CAM di cui al D.M. 11 ottobre 2017.

Per quello che riguarda il sistema è necessario che vengano rispettati i requisiti previsti dai decreti di cui al comma 3-ter dell’articolo 14 del D.L. 63/2013.

Leggi anche “Ecobonus: interventi sull’involucro degli edifici”

Nel caso di un intervento di isolamento termico delle superfici opache verticali (ad esempio il cappotto termico) è necessario che vengano rispettati i criteri previsti al D.M. 26/06/2015 (Decreto Requisiti Minimi) e i limiti di trasmittanza termica riportati alla tabella 2 del DM 11 marzo 2008 come modificato dal DM 26 gennaio 2010.

trasmittanza limite

Isolamento delle superfici opache: tecniche alternative

Una soluzione alternativa al cappotto termico è il riempimento delle intercapedini vuote con del materiale isolante. In linea generale tale tecnica viene effettuata attraverso una rete di fori nella parete attraverso cui viene “insufflato” del materiale all’interno dell’intercapedine. Si procede al suo riempimento sempre dal basso verso l’alto con comunicazione del materiale isolante da foro a foro fino a quelli più alti. A riempimento completato i fori vengono chiusi, pronti ad essere imbiancati.

La scelta del materiale influenza in maniera significativa la prestazione termica raggiungibile oltre che la tecnica di intervento.Leggi anche “Isolamento termico delle intercapedini vuote”

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